lunedì 15 ottobre 2012
Dalla stampa 14 ottobre
Domenica 14 Ottobre 2012
pagina VI
AL PALAZZETTO Matteo Renzi sul palco del Forum
Pd, la sfida comitati dopo il pienone Renzi
Successo di Bolzonello, ora parte la battaglia interna con Zanin
Entrambi guardano a Trieste: caccia ai voti nello stesso bacino
PORDENONE - Riempire il palasport di Pordenone con i fan del "rottamatore" Matteo Renzi era solo la prima sfida dell’ex sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello. Le oltre duemila e 500 persone arrivate per ascoltare il sindaco di Firenze che alle primarie sfiderà l’establishment del Partito democratico danno a Bolzonello una sicura "marcia in più" per la sua corsa alle regionali della prossima primavera. Un chiaro successo che l’ex sindaco cercherà ora - anche con l’appoggio del neocomitato pro-Renzi guidato dall’ingegnere quarantenne Nicola Cattaneo, a proposito: oltre alle iscrizioni sono stati raccolti anche 900 euro, la metà del costo complessivo della serata al palasport - di mettere a frutto nella campagna elettorale. Prossimo obiettivo le primarie di coalizione del centrosinistra previste per il 25 novembre. In vista delle quali il lavoro sarà quello di portare alle urne più gente possibile attraverso i comitati territoriali, in particolare quelli del Pd. Comitati che - tra qualche mese - potranno essere autentiche "macchine da voto" utili per i candidati al Consiglio regionale di Trieste. Sì, perché sarà quella la vera sfida: anche se molto dipenderà dall’esito locale delle primarie dalle quali potrebbe uscire una nuova "geografia" del partito. Ed è proprio per questo che ora partirà la corsa nei diversi territori provinciali alla costituzione di altri comitati, sia per Renzi che per Bersani. Sul fronte dei rottamatori il prossimo sarà il circolo di Sacile, poi si punterà su Spilimbergo e Maniago. Il primo a partire (quasi un mese fa) era stato quello dei "sanvitesi" guidato dall’assessore di San Vito Carlo Candido. È in questo
scenario che Bolzonello dovrà fare i conti con un altro "renziano", il consigliere provinciale Pd Giorgio Zanin che pure guarda a Trieste per un posto in Consiglio. Tra i due, costretti dunque a pescare voti nello stesso bacino, c’è una sorta di patto di ferro a non pestarsi i piedi. Ma fino a quando? Intanto, il sanvitese Zanin starebbe lavorando, con il gruppo di supporto degli eco-dem, sui temi dell’ecologia legati alla green economy e al tema dei beni comuni in modo da attirare un elettorato più spostato
a sinistra e meno moderato di quello cui fa riferimento Bolzonello. E il comitato sanvitese? Sarebbe orientato ad appoggiare il consigliere regionale uscente Daniele Gerolin di Sesto, storicamente vicino a Gianfranco Moretton che potrebbe dunque sostenerlo. Ma Moretton potrebbe anche fare da sponda - in funzione anti-Bolzonello - all’unico (al momento) candidato forte dei bersaniani, l’ex sindaco di Roveredo Renzo Liva. E proprio sul versante dei bersaniani (l’intero gruppo dirigente del partito, a partire dal segretario Ius fino all’ex assessore regionale Lodovico Sonego) si sta accelerando per la costituzione del comitato per le primarie. Anche per Liva, in primavera, servirà una macchina da voti. d.l.
I giovani fan del rottamatore raccolgono firme e soldi
PORDENONE - «Avevamo azzardato, il palazzetto dello sport poteva essere un grande rischio. Ma la scelta è stata giusta: il fenomeno Matteo Renzi mostra che a Pordenone c’è una grande voglia di novità e di cambiamento». L’ingegnere 44enne Nicola Cattaneo, responsabile del comitato pro-Renzi nato solo alcuni giorni fa, tira un sospiro di sollievo: «Il grande numero di persone presenti l’altra sera
ci dà ancora più voglia di andare avanti». Con le firme raccolte per la primarie, il comitato ha raccolto anche i fondi necessari a pagare la serata e l’affitto del palazzetto. «Più di 900 euro, circa la metà del costo complessivo. Ma ora ci inventremo qualcosa per racimolare l’intera cifra». Anche questo è il nuovo.
CATTIVERIE LEALI
Al palazzetto il vescovo batte Renzi
di Loris Del Frate
Renzi show. "Tre metri sopra il cielo". Era il posto dove l’altra sera passeggiava Sergio Bolzonello dopo l’incontro con il rottamatore. Palazzetto pieno di gente, applausi a scena aperta, complimenti, bandiere e canti. Esattamente come nel 2008 all’arrivo al Forum di Walter Veltroni. Che perse le elezioni.
Renzi show/1. Il segretario provinciale del Pd, Antonio Ius, bersaniano sino all’altra sera, sembra sia stato folgorato sulla via di Damasco e confidandosi con alcune persone avrebbe svelato (pur a bassa voce) il suo appoggio a Renzi appena sentito parlare. Poi, però, forse pentito di quella rivelazione (o forse preso alla sprovvista) avrebbe ritarato la sua posizione. "Bersani è ora, Renzi il futuro". Come dire che è meglio non esporsi.
Renzi Show/2. Ai poliziotti che lo invitavano ad andare a sedersi nel parterre proprio sotto Renzi il sindaco Claudio Pedrotti ha opposto un gentile rifiuto. "No grazie, preferisco andare sulle gradinate". È finito talmente lontano (e nascosto) che per vedere il palco gli serviva il binocolo. Eppure lui si è già schierato con Bersani. Clandestino in cerca di un passaggio?
Renzi show/3 È risaputo che la Cgil locale è schierata con Bersani, ma l’altra sera c’erano anche diversi esponenti del sindacato rosso ad ascoltare il sindaco di Firenze. Nessuno, invece, della Fiom, tutta con Vendola. Hasta la victoria siempre.
Renzi show/4. Non c’è storia. Matteo Renzi al palazzetto ha portato due mila e 500 persone. La sera prima con il vescovo Pellegrini c’erano più di tre mila. E poi dicono che il voto cattolico "pesa poco".
DOMENICA, 14 OTTOBRE 2012
Pagina 6 - Pordenone
«Matteo sa parlare al cuore della gente»
Bolzonello affianca il “rottamatore”: mi metto in gioco contro i vecchi di idee Non usa la
solita forma di comunicazione paludata, interpreta bene il Paese
di Anna Buttazzoni wUDINE La partita è appena cominciata. Bene, a guardare le sale affollate, ma è l’inizio, la novità che sopraggiunge e va almeno osservata. Sergio Bolzonello è consapevole che l’impulso renziano va alimentato e fatto crescere. Matteo Renzi è passato in Fvg lasciandosi alle spalle l’entusiasmo dell’alternativa, di chi vuole innovare la politica. Il cammino è lungo, vanno scacciate le diffidenze e trasformate le speranze in preferenze. Un avviso, non chiamate Bolzonello referente per Renzi in Fvg. «Non cominciamo a mettere i referenti dei referenti, se no siamo esattamente ciò che combattiamo. Sono una persona cui Renzi ha chiesto una mano e a cui la do molto volentieri».
Cominciamo dal successo di venerdì in Fvg. Sorpresi? «Sapevamo che Renzi sta suscitando molto interesse, ci aspettavamo una buona partecipazione, ma il livello è stato ampiamente superato». Il segreto? «Che la gente non ne può proprio più. Matteo è una persona che riesce a intercettare i sentimenti, che parla con semplicità. E gli slogan, che possono sembrare superficiali a un lettore poco attento o troppo snob, sono invece le cose che la gente pensa. Renzi riesce a scaldare i cuori e contemporaneamente a dire le cose e a proporre le soluzioni che molti pensano. Tutto questo
può sembrare populismo e invece è un’attenta lettura del Paese e il coraggio di dire le cose che l’attuale politica non riesce neppure a pensare». Ma anche lui fa parte del sistema dell’attuale politica o no? «Certo, come ne faccio parte io e tanti altri che avendo fatto gli amministratori capiscono quanto è distante il mondo del Parlamenti nazionale e regionali». Temete di restare soli? «Non penso che resteremo soli, penso che la giornata di venerdì ne sia la prova, penso che la gente abbia deciso di rimettersi in gioco e lo vedremo alle primarie del Pd. Mi auguro che anche nel centrodestra
si abbia il coraggio di andare a primarie vere come sono quelle del centrosinistra». Il modo di comunicare di Renzi è più vicino al centrodestra che al centrosinistra, è un limite? «Non è la solita forma di comunicazione paludata. E non è un limite, può esserlo solo per gli snob e per coloro che si avvitano in filosofie di facciata e non vanno al cuore del problema. Comunque bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno: se parlasse in un altro modo, e cioè come
tutti gli altri politici, qualcuno starebbe ad ascoltarlo?». La Specialità del Fvg ha ancora senso d’esistere? «Non solo, ma – parlo a titolo personale – dovrebbe essere esportata in tutte le regioni d’Italia. Il vero federalismo si realizza attraverso uno Stato centrale capace di offrire leggi chiare e facili da applicare e lasciando alle Regioni la capacità di utilizzo dei propri fondi. È ovvio che serva una serie di contrappesi affinché la comunità nazionale non venga frazionata in tanti staterelli – come sta avvenendo – dove, a dispetto dell’autonomia o meno delle singole Regioni, ognuno utilizza denari
pubblici per tornaconti personali». Fa bene Debora Serracchiani a mantenersi equidistante tra lui e Pier Luigi Bersani? «Non lo so, dovete chiederlo a lei e lo dico con onestà intellettuale». Se Renzi dovesse perdere non rischia, da candidato del Pd alle regionali 2013, di indebolirsi? «Non rischio nulla perché ogni santo giorno mi alzo e vado nel mio studio a lavorare. Tutto questo dal 31 maggio 2011, cioè da quando ho finito di fare il sindaco di Pordenone. Non rischio, quindi, posti che non ho. Decido invece di mettere in gioco me stesso e le mie idee per quella che penso sia la migliore soluzione per il mio Paese. E se vincesse Renzi ogni mattina continuerei ad andare a lavorare. Sono candidato alle
regionali e rischierei o guadagnerei qualcosa se avessi già un posto, ma non è così». Sarà una campagna elettorale spietata? «Sarà una campagna entusiasmante se sapremo ridare voce alla gente e non alle stanche ugole dei vecchi politicanti. E quando dico vecchi non parlo di anagrafe o di anni di militanza, ma vecchi di idee e di testa». E cos’è il nuovo? «Chi capisce che va cambiato il sistema produttivo, che serve meritocrazia, che quando si parla di ambiente e di sostenibilità non si parla di anime belle, ma anche di un modo di fare business e di dare risposte ai cittadini. Che quando si parla di sanità non si parla solo di ospedale ma di territorio e che quando si parla di infrastrutture bisogna essere
capaci anche di dire di no a quelle inutili e raddoppiare gli sforzi per quelle utili». annabuttazzoni
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento