lunedì 26 novembre 2012

Oltre 12 mila al voto Renzi batte Bersani Decisivo il capoluogo

Liberamente tratto dalla stampa...

Messaggero Veneto - LUNEDI 26 NOVEMBRE 2012
Pagina 4 - Pordenone- primarie a Pordenone

Oltre 12 mila al voto Renzi batte Bersani Decisivo il capoluogo
 
Affluenza record alle urne in tutta la Destra Tagliamento Tra i big del Pd finisce 44 a 39.
Vendola non arriva al 10%
di Martina Milia
PORDENONE La prima sorpresa è l’affluenza, che ricorda quella del 2009: 12 mila 397 al voto nel Friuli occidentale.
La seconda – non per tutti – è il vantaggio di Matteo Renzi: 44,9 per cento (5558 voti) su Bersani che insegue al 39,4 per cento (4881). La partita è tutta loro, Vendola si ferma al 9,4 per cento (1170 voti). Chiudono Puppato 5,4 (663) e Tabacci con lo 0,9 per cento (116 voti). Il sindaco di Firenze conquista i comuni della bassa pordenonese e il capoluogo. Bersani vince nella pedemontana. Renzi è in vantaggio in città. Nel seggio di Pordenone centro ottiene 353 voti. Seguono Bersani con 263, Vendola con 100 prefenze, Puppato 61, Tabacci 8. Casarsa sta con Renzi: 172 a 107 (per Bersani). Ma anche San Vito (590 a 311), Azzano (202 Bersani, 231 Renzi), Cordenons (406 a 361 mentre Vendola prende 94 voti, Puppato 41, Tabacci 5). A Pasiano la differenza è minima (46 per cento Bersani, 44 per cento Renzi) così come a Porcia (dove Renzi prende 312 voti contro i 302 di Bersani) e a Sacile dove il sindaco ottiene 282
preferenze contro le 279 del segretario nazionale. Spilimbergo premia invece Bersani (184 contro i 158 voti di Bersani) così come Maniago (196 a 149), Roveredo (158 a 99) e Aviano (175 a 121). C’è chi dà merito del risultato di Renzi a Sergio Bolzonello e Giorgio Zanin e chi, a sinistra, sospetta dell’influenza di voti del centro destra che alle politiche e alle regionali spariranno. Ma per l’analisi c’è tempo. La cronaca racconta anche di qualche disguido al voto. Uno curioso? Chi doveva votare a Torre e si è fidato delle indicazioni del sito internet è finito alla casa del popolo. Dopo un tour per i seggi ha scoperto che il seggio per votare in realtà era la sede della circoscrizione. Tanti i volti noti ai seggi. Claudio Pedrotti, il sindaco di Pordenone, è arrivato a sostenere Bersani intorno alle 14, in via Penne nere. «La partecipazione è un segno molto positivo in un momento di disaffezione verso la politica come quello che stiamo vivendo» è il primo commento. Con lui la moglie. «Cosa ha votato? Non me l’ha detto» dice tra il sornione e il sospettoso il primo cittadino. Qualcuno ha tentato di fare proseliti in famiglia. Claudio Cudin, ex assessore comunale ed ex presidente del teatro Verdi, dopo aver votato pro Renzi, ha accompagnato la moglie al seggio. «Lei è per Bersani –
dice mentre la guarda votare –. Spero di averle fatto cambiare idea...». Ma, si sa, il voto è segreto. Anche in casa. Non ce l’ha fatta, invece, a trascinare la consorte al seggio l’assessore di Pordenone Flavio Moro, che è arrivato al centro Glorialanza con i due figli, pronti ad esprimere la preferenza, intorno alle 15. «Cosa voto? Non lo dirò mai, sono riuscito a tenerlo nascosto fino ad ora». Dopo di lui il consigliere Dario Zanut, con signora. Candido ammette: «Voto Renzi, sono qui per sostenere Sergio (ndr Bolzonello)». E i renziani tra i “vip” non mancano. Lo è Attilio Perissinotti, manager
musicale e anima del Deposito Giordani, ma lo è anche il sindacalista della Fps Cisl, Paolo Florean. «Il mio voto? Al giovane» dice arrivando al seggio di Villanova con la divisa di capo scout. Il giovane, «il cambiamento» ripetono in tanti. Quello che, almeno nel Pordenonese, ha tenuto testa al “favorito” Bersani.


IL Gazzettino - Lunedì 26 Novembre 2012- pagina II

Affluenza record , Renzi sbanca Bersani secondo

Matteo Renzi a valanga sulle primarie pordenonesi, con un risultato in controtendenza rispetto a quello regionale.
Il “rottamatore” fiorentino fa incetta di voti in gran parte della provincia, e il suo successo è da attribuirsi all’impegno di Sergio Bolzonello, che mette così un’ipoteca sulle elezioni regionali, anche se per quest’ultimo le partite restano distinte.
Oltre le attese, innanzitutto, il dato dell’affluenza alle urne, che supera quello di tutte le primarie passate: 12.397 i votanti, con forti incrementi che hanno caratterizzato soprattutto i Comuni che hanno visto la prevalenza di Renzi.
Ad anticipare il successo del sindaco di Firenze è – per quanto scarsamente rilevante dal punto di vista numerico – il risultato del primo dei Comuni che porta a termine le operazioni di scrutinio: dei 28 votanti di Vito d’Asio, 15 scelgono Renzi,11 Bersani, due Laura Puppato. Potrebbe essere un fuoco di paglia, ma basta poco per capire che non è così: Renzi non solo porta a casa i grossi Comuni della Bassa – da Azzano Decimo a San Vito, da Casarsa a Fiume Veneto – e molti altri sparsi fra
la pedemontana e l’hinterland, ma riesce pure a espugnare Torre, la roccaforte rossa del capoluogo, così come tutte le altre tre circoscrizioni. Alla fine - tra dati non ancora ufficializzati - Renzi porta a casa 5.558 voti (44,8%), contro i 4.881 di Bersani (39,3%), i 1.170 di Nichi Vendola (9,4), i 663 di Laura Puppato (5,3) e i 116 di Bruno Tabacci (0,9).
Esulta l’ex sindaco di Pordenone, che ha seguito lo spoglio insieme al comitato che sostiene Renzi: «Queste primarie sono state un successo del centrosinistra – è il primo commento – perché tanta gente è andata a votare». Che poi una parte dei voti di Renzi possa provenire dagli insoddisfatti del centrodestra è una questione che a Bolzonello poco interessa: «Non credo alle dietrologie: la gente vota Matteo Renzi perché crede in Matteo Renzi. A votarlo possono essere stati gli insoddisfatti del
Pd, quelli che pensano sia il momento di dare al partito una prospettiva diversa rispetto a quella attuale. Ma non serve fare polemiche: chi ha vinto è, appunto, il centrosinistra». Quanto alla lettura di questo voto nell’ottica delle regionali, Bolzonello ribadisce: «L’ho detto prima e lo ripeto ora: sono due partite completamente diverse».
Tempo di riflessioni, invece, per i sostenitori di Pierluigi Bersani, anche se per Renzo Liva «il risultato era in parte prevedibile, almeno a Pordenone città». Anche per Liva, le primarie sono state «una grande vittoria della macchina del Pd, che ha gestito un evento di una complessità notevolissima». L’ex sindaco di Roveredo sottolinea, tuttavia, come la consultazione abbia visto «una modifica notevole dell’elettorato rispetto alle ultime primarie, con la presenza di votanti del entrodestra che non avevano mai varcato le porte delle primarie del centrosinistra». Forse qualche “infiltrato”, più probabilmente «una parte dell’elettorato del centrodestra non soddisfatto dal suo partito, che ha voluto dare un segnale rivolgendosi a una forza ancora solida. In alcuni luoghi questo ha condizionato il risultato in maniera percettibile. Oltre a questo, naturalmente, c’è una valenza
in sé della candidatura, e ci ragioneremo. Nei prossimi giorni ci ritroveremo per una riflessione sui dati per capire come riuscire a vincere al secondo turno».


Lunedì 26 Novembre 2012 pagina III

Corsa al voto, partenza sprint

PORDENONE - (l.z.) I volti noti del centrosinistra mescolati a tanta gente comune. Tutti in fila per scegliere il candidato dello schieramento. È iniziata così la mattinata delle primarie nei quattro seggi di Pordenone allestiti da ciascuna delle circoscrizioni:
un flusso costante fin dalle prime ore che ha portato tutti i registri dei votanti a raggiungere o superare, intorno alle 12.30, quota trecento. Un dato superiore a quello della stessa ora delle primarie del 2009 quando si scelse Bersani segretario. Qualche problema di sovraffollamento poco dopo le 11 a Torre, anche a causa delle ridotte dimensioni della sede della circoscrizione, mentre altrove - come nel centro sociale di Villanova per la circoscrizione Sud - gli spazi più ampi hanno consentito di
organizzare le operazioni in modo più comodo, all'ombra dell'albero di Natale già allestito e con la possibilità, per di più, di usufruire del bar interno aperto. Ed è iniziata così un po’ in tutta la provincia, con dati sull'affluenza decisamente positivi al confronto con quelli delle precedenti edizioni delle primarie: dai circa cinquecento voti nel seggio unico di San Vito al Tagliamento agli altri risultati positivi in comuni come Sacile, Chions, Cordovado, Sesto al Reghena, Montereale Valcellina. Tutti, appunto, con numeri considerati incoraggianti dagli esponenti del centrosinistra, cui questi dati forniscono anche il polso sul consenso raccolto dallo schieramento.
Fra dieci e dodici, in ciascun seggio cittadino, i volontari impegnati a gestire le operazioni di voto, con file distinte per chi, da una parte, aveva già provveduto alle pre-registrazioni on line e chi invece la registrazione doveva ancora effettuarla (oltre, naturalmente, agli incaricati della raccolta dei voti). Se per i primi l'operazione - fila a parte - ha richiesto in media tre minuti -, per gli altri il tempo è stato un po’ più lungo, anche se nella maggior parte dei casi della compilazione dei moduli si
sono occupati gli stessi incaricati dietro le scrivanie. In tutta la provincia, comunque, le operazioni si sono svolte senza grossi intoppi, fatta eccezione per qualche piccolo problema tecnico con le password per l'inserimento dei dati. Variegata la tipologia dei votanti: fra i più anziani c'è sicuramente un elettore che si è presentato al seggio di San Vito, classe 1917, dove sono arrivate anche altre due persone del 1923. Tutto presidiato da giovanissimi invece - e per giunta non iscritti ad alcun partito - il seggio di Pravisdomini.

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